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Creare e imparare con la voce 🎙️
simonepazzano.substack.com

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La parola a chi ne sa: il mondo dei podcast raccontato da Ester Memeo

Simone Pazzano
Oct 3, 2021
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Una newsletter con consigli, link, news per una comunicazione migliore: a lavoro e nella vita di tutti i giorni. Ogni domenica mattina.

Sarò rapido e indolore, la newsletter è di quelle lunghe e sostanziose quindi non c’è tempo da perdere. Come avevo anticipato già nelle settimane precedenti, c’era qualche novità che bolliva in pentola. Di cosa si tratta? Siccome penso che il compito di un bravo giornalista (ma credo in generale delle persone intelligenti) sia far parlare chi ne sa di più, periodicamente farò intervenire in questa newsletter esperti e professionisti legati ai temi del mondo della comunicazione. Alternerò quindi la newsletter classica ad altre più tematiche in cui possiamo imparare sia io che te da chi ne sa veramente.

Cominciamo parlando di podcast, visto che l’8 e il 9 ottobre c’è il Festival del Podcasting (a Milano e online). Ho chiesto a Ester Memeo - Podcast Coach e Producer - di portarci dentro a questo mondo dell’audio che ultimamente è cresciuto tantissimo.

Buona lettura!


Partiamo da una considerazione sulla crescita degli ultimi anni. In Italia i podcast piacciono sempre di più: sono aumentati gli ascoltatori, ma anche le produzioni. Un vero e proprio boom. Secondo te è una crescita destinata a proseguire o col tempo l’offerta si assesterà?

Il fenomeno Podcast in Italia ha registrato un’evoluzione interessante negli ultimi 2-3 anni, con un trend continuo di crescita degli ascoltatori. Il primo lockdown è stato un propulsore in tal senso, tanto è vero che si credeva fosse un effetto da isolare nell’analisi statistica degli ascolti. Invece gli ultimi dati Nielsen del 2021 confermano questo interesse. Ciò vuol dire che la fruizione di contenuti audio sta entrando sempre più nelle abitudini degli italiani. 

Non ho la palla di cristallo ma personalmente credo che la crescita sia destinata a proseguire per diversi fattori: 

  • Gli investimenti che i grossi player del mondo audio, come Spotify o Apple, stanno facendo nel podcasting in Italia indicano che c’è mercato e quindi un potenziale da sviluppare, sia nella domanda che nell’offerta. Sono stati introdotti nuovi strumenti per i creator, come ad esempio la monetizzazione attraverso contenuti in abbonamento o l’uso gratuito di musica coperta da copyright nei propri podcast (almeno con Spotify).

  • Sta crescendo l’offerta formativa delle figure professionali che ruotano attorno al podcast: autori, tecnici audio, produttori. E questo sia a livello quantitativo ma soprattutto qualitativo. Il che fa pensare che il podcast sta trovando il suo spazio anche nel mercato del lavoro.

  • Il nostro stile di vita sempre più multitasking si sposa bene con la fruizione dell’audio: ascoltiamo, impariamo, ci aggiorniamo mentre facciamo altro.  

Sul fatto che l’offerta si assesterà in Italia, è probabile. Ma se guardiamo ai nostri amici d’oltreoceano in cui il podcast è consolidato da tempo, c’è da credere che non ci stancheremo così facilmente di ascoltarli. 

Facciamo un esempio: sono un professionista o un appassionato alle prime armi e voglio cominciare un podcast. Qual è il primo passo, la base da cui devo partire? E quali gli step successivi? 

Per prima cosa, bisogna amare questo media ed essere ascoltatori. Se non siamo noi i primi fruitori è difficile produrre un contenuto che piaccia agli ascoltatori. Sembra scontato ma non lo è. Mi capitano ancora richieste di persone che vogliono creare un loro podcast ma non ne hanno mai ascoltato uno. 

Ascoltare ci permette di capire cosa ci piace e cosa no, qual è l’offerta del mercato in un determinato settore, quali dinamiche ci sono dietro. 

Gli step successivi: avere obiettivi chiari ed essere consapevoli che fare podcast significa realizzare un progetto a tutti gli effetti. Quindi le strade sono due: ci si forma seguendo corsi specifici oppure ci si affida a un professionista che ti guida nella progettazione e nella realizzazione. 

Sulla base della tua esperienza professionale, qual è l’errore più grande che riscontri in chi ha l’aspirazione di fare podcasting? Che consiglio ti senti di dare?

L’errore più grande è sottovalutare tutto il lavoro che richiede un podcast. A volte si comincia con tanto entusiasmo senza avere le idee chiare, senza pianificare le attività e poi si finisce per abbandonare il tutto a metà strada perché non sostenibile in termini di tempo ed energie. 

Il mio consiglio è partire con un progetto fattibile, magari non perfetto tecnicamente ma percorribile per le nostre disponibilità ed esperienza. In questo modo iniziamo a tastare con mano i processi, prendiamo confidenza con il mezzo e iniziamo a divertirci. Tutto il resto è migliorabile e perfettibile nel tempo.

Veniamo alle questioni pratiche. È costoso produrre un podcast? E a livello tecnico, qual è l’attrezzatura necessaria?

A questa domanda la risposta è una sola: dipende. Dipende dal progetto, da come lo si produce e dagli obiettivi che si vuole raggiungere. Il costo non è tanto l’attrezzatura ma il tempo e le risorse esterne che vengono impiegate.

Se penso ai branded podcast, ci sono produzioni articolate che richiedono un lavoro autoriale e di ricerca molto importante per la realizzazione dei contenuti, il coinvolgimento di professionisti della voce, tecnici del suono, sound designer, per non parlare di tutto il coordinamento di queste figure. In un progetto podcast si concentrano più competenze e professionalità. 

Parlando invece di podcast più semplici, come ad esempio quelli che ho realizzato con alcuni liberi professionisti per promuovere il loro personal branding, allora i costi si possono limare di molto. Certo dipende dal progetto, alcune attività si possono fare in autonomia, come la creazione dei contenuti, e altre delegarle come per esempio il montaggio. Per iniziare, l’attrezzatura necessaria può essere limitata all’essenziale senza spendere cifre folli. 

Si sceglie un microfono di buona qualità adatto al tipo di progetto e di ambiente in cui si registra, un paio di cuffie e un software gratuito per gestire le tracce audio. Poi c’è la scelta della piattaforma di hosting e la musica royalty free ma anche in questo caso ci sono ottime soluzioni gratuite. L’importante è valutare le proprie risorse in fase di progettazione e scegliere un percorso sostenibile in termini di tempo e investimento economico.

Quali sono le strade per rendere sostenibile a livello economico un podcast?

Il podcast è uno strumento di content marketing, per cui serve a posizionarci nel nostro settore e si tratta soprattutto di un investimento in termini di brand awareness. Certo funziona quando è inserito in un contesto comunicativo strutturato. Ma questo vale per tutto, non solo per il podcast. Il vantaggio è il tipo di relazione che si instaura con l’ascoltatore. L’audio è ritenuto molto più autentico rispetto ad altri tipi di contenuto. Emerge la nostra personalità e traspare il nostro modo di relazionarci con i potenziali clienti. La conversione si ha quando si innesca la fiducia, quando le persone iniziano a conoscerci. Le ricerche pubblicate da Ipsos e Nielsen a fine 2020 hanno dimostrato che il 30% degli ascoltatori ricerca altre informazioni sul brand (che sia grande o piccolo) e il 10% acquista prodotti o servizi di questi brand, che possono essere corsi, consulenze, o altro. 

Se parliamo di monetizzazione diretta, allora le strade possono essere il crowdfounding, la pubblicità dinamica gestita dalle piattaforme hosting o una partnership con aziende che sponsorizzano il progetto, ad esempio. 

Il mondo del podcasting comprende diverse professionalità. Non è detto che uno debba stare per forza dietro il microfono. Ci spieghi in cosa consiste il tuo lavoro?

Come anticipavo prima, le professionalità sono molteplici. Ci sono gli autori che si occupano dei testi, gli speaker professionisti che prestano la loro voce, i tecnici del suono, figure più strategiche che detengono la regia di un intero progetto. 

Personalmente mi occupo sia di coaching che di produzione. Nel coaching, seguo i liberi professionisti che partono da zero e li supporto in tutte le fasi di realizzazione di un podcast, dalla progettazione alla distribuzione. Mi sono resa conto che il problema più grande per loro è capire le dinamiche che ruotano intorno a questo media e trovare una persona di riferimento che li guidi in tutto il processo: dalla definizione degli obiettivi alla pianificazione delle attività, dalla scrittura dei contenuti alla scelta editoriale, dall’uso degli strumenti fino all’esposizione al microfono e al montaggio. I corsi di formazione sono utili ma poi bisogna passare dalla teoria alla pratica e non sempre si hanno le competenze per farlo da soli. Qui intervengo io. 

D’altra parte, quando lavoro con le aziende seguo un intero progetto, propongo un concept e poi a seconda delle richieste coinvolgo i professionisti che servono a realizzarlo coordinando le attività. Quindi un lavoro di regia tra il brand e gli attori coinvolti.

Spazio ai consigli. Suggeriscici qualche libro interessante sull’argomento. 

Per conoscere meglio il mondo del podcasting, questi sono alcuni dei testi più interessanti usciti negli ultimi due anni:

  • Podcast Marketing di Gaia Passamonti edito da Hoepli in cui si parla di tecniche di narrazione e la progettazione di contenuti audio digitali per la realizzazione di branded podcast. 

  • Branded Podcast a cura di Chiara Boracchi che spiega i motivi per cui un brand dovrebbe usare il podcast per promuoversi e quali leve mettere in atto per raggiungere il cuore degli ascoltatori.

  • Podcast, il nuovo rinascimento dell’audio di Damiano Crognali, edito da ROI Edizioni, che si rivolge in particolare agli aspiranti podcaster che vogliono imparare a creare un prodotto editoriale in formato audio.

E poi consiglio di seguire l’appuntamento annuale con il Festival del Podcasting, che presenta le novità in questo settore coinvolgendo editori e professionisti.


Se l'argomento ti interessa puoi seguire Ester Memeo su LinkedIn e Instagram dove pubblica ogni giorno contenuti utili per avvicinarsi al mondo dei podcast


💡 I link della settimana

  • L’evento - Festival del Podcasting 2021. Sul sito puoi acquistare i biglietti e trovi tutto quello che può servirti: programma, speaker e interventi dell’anno scorso.

  • L’ascolto - Il podcast più interessante che ho ascoltato nelle ultime settimane è sicuramente Pianosa - L’isola del diavolo di Silvia Giralucci. La storia affascinante di una piccola isola dalla natura incontaminata che è stata colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza per brigatisti e boss mafiosi.

  • L’elenco - I migliori podcast italiani da ascoltare, secondo me. Trovi un elenco che aggiorno periodicamente (o meglio, quando ho tempo 😅).

  • L’articolo #1 - Personal Branding e Podcast: Alessandro Mazzù spiega come l’audio sia uno dei modi migliori per fare branding.

  • L’articolo #2 - Come trasformare un brand grazie all’audio: un articolo utile, con una case history interessante, per capire come un’azienda può sfruttare i podcast.

  • 🍷 Vino - Come ti avevo segnalato qualche tempo fa, c’è un podcast anche per i wine lover: si chiama DiVino è realizzato da Roberto Cipresso e Federico Buffa ed è un bellissimo modo per scoprire tutte le storie che si nascondono dietro questo mondo affascinante.


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