Non è un lavoro per tuo cugino 📱
La parola a chi ne sa #5 - Valentina Tonutti racconta la professione del social media manager
Una newsletter con consigli, link, news per una comunicazione migliore: a lavoro e nella vita di tutti i giorni. Ogni settimana.
È una delle professionalità più richieste in questo periodo (basta dare un occhio a LinkedIn), ma è anche il mestiere più difficile da spiegare a zii e nonni durante i pranzi delle feste di Natale. Sto parlando del social media manager, il lavoro che una volta si dava al giovane smanettone e che, azzardo, ancora oggi molti “boss” non hanno ben chiaro in cosa consista.
Questa settimana la newsletter torna in versione intervista e ho voluto parlare di questi temi con Valentina Tonutti, social media specialist per politica, editoria e media, e autrice della newsletter Fuori dal Ped, dove ogni mese fornisce consigli e analisi su tutto ciò che gravita attorno al mondo dei social. Una chiacchierata che spero possa tornarti utile. Buona lettura!
PS: La newsletter si prende (almeno) una settimana di pausa. Domenica prossima non ti scrivo perché è Santo Stefano. Quella successiva (il 2 gennaio) vediamo… Dipende da quanto sarò appesantito e impigrito dai pranzi delle feste.
- A che punto siamo con la consapevolezza di questa professione? Mi spiego: una volta per il ruolo di social media manager tanti si affidavano al ragazzino “smanettone” di casa, il famoso cugino che sta sempre al computer o col telefono in mano. Secondo te il panorama si è evoluto o ancora molti si affidano a non-professionisti?
Ti rispondo subito con una “linea dura”, perché il tema mi sta molto a cuore. La consapevolezza su questa attività secondo me in generale è ancora molto confusa, specialmente in Italia. Nonostante la pandemia abbia accelerato e convinto business e persone ancora scettiche nei confronti dei social, i social media manager non sempre vengono gestiti con la giusta attenzione. Sia per una scarsa conoscenza della materia, sia perché tutti usano i social, ancora molti tendono a credere si tratti di un lavoro “facile”, che tutti possono fare, cugggini compresi.
Non che un cliente debba conoscere i dettagli, sia chiaro, ma comprendere il valore della professionalità e dell’esperienza sì. Fiducia e riconoscimento sono fattori necessari per svolgere bene questo lavoro e di conseguenza generare risultati.
- Tutte le nuove professioni inizialmente non sono regolate in alcun modo. Quella del social media manager ormai è una realtà, non più una novità: un lavoro che però per le sue caratteristiche non può essere assimilato al classico impiego d’ufficio. Secondo la tua esperienza, ora è ben regolata dal punto di vista di contratti, gestione degli orari di lavoro, mansioni e strumenti da mettere a disposizione del smm? Oppure ancora ognuno va per conto proprio?
Sicuramente le esperienze nelle agenzie di comunicazione aiutano a sviluppare una metodologia condivisa, sia con gli altri colleghi/professionisti che con i clienti. Metodo significa anche regole, quindi la professione è molto tutelata e regolata in questo caso.
Per i freelance forse la situazione è un po’ diversa, ma solo perché sei tu in primis a dover gestire responsabilità e tempistiche. Sono solo al primo anno da freelance, ma per ora sono contenta di come sto gestendo il tempo e i vari progetti: preferisco parlare chiaro già dal preventivo.
In entrambi i casi credo comunque che il social media management abbia bisogno assolutamente di regole, processi, definizione dei dettagli contrattuali, ancora prima della creatività.
- Le app per fare questo lavoro le conosciamo più o meno tutti. Ma quali sono a tuo avviso le skills umane e caratteriali che deve avere un social media manager?
Empatia. Curiosità viscerale. Empatia.
- C’è ancora spazio per le parole sui social, secondo te? Ai “famosi” algoritmi piacciono sempre più i video in ogni loro forma (reels, stories, tiktok), chi lavora con i testi è spacciato o deve comunque reinventarsi “videomaker” per veicolare i propri contenuti?
Anche i reels e i tiktok possono contenere parole. Le parole saranno sempre al centro della comunicazione social. Il connubio con il visual è evergreen, si sta solo evolvendo.
Le combinazioni multimediali possibili sono tantissime e non lasciano indietro nessuno secondo me, anzi, l’evoluzione del multimediale può potenziare le professionalità verticali. Se sono forte con i video, avrò sempre bisogno di qualcuno forte con le parole. Se lavoriamo insieme possiamo creare un contenuto ancora più ricco rispetto ai nostri singoli prodotti.
- Ha ancora senso per realtà medio-piccole essere presenti su facebook dove la copertura organica è pressoché morta e servono investimenti costanti? Cosa consiglieresti a chi non ha particolari budget?
Di usare altre piattaforme ☺ Per crescere a livello organico mi vengono in mente Instagram, TikTok, ma anche Pinterest. Quest’ultimo lo snobbiamo sempre ma in realtà può rivelarsi un’ottima fonte di traffico organico per praticamente tutti i settori. I dati di utilizzo sono in costante crescita anche in Italia.
- Spazio suggerimenti. Oltre alla tua newsletter, ci sono libri/podcast/account IG che ti senti di consigliare?
Un podcast: Hacking Creativity. Si parla di creatività digitale in tutte le sue forme e danno spesso spunti di riflessione utili a chi lavora sui social o nel digital in generale. Veramente ben fatto e scorrevole!
Non solo la newsletter. Se ti interessano i contenuti e i suggerimenti di Valentina Tonutti puoi seguirla anche su Instagram.
💡 I link della settimana
Lavorare - Ma quanto dovrebbe guadagnare un social media manager? L’articolo di Riccardo Esposito prova a dare qualche cifra, ma soprattutto ragiona sui criteri che influenzano il range di riferimento.
Lavorare #2 - Per cosa sfruttare un social piuttosto che un altro, quando postare e quali tool usare per ottenere i risultati migliori: quest’articolo con infografiche potrebbe meritare di entrare nei tuoi bookmark.
Il tool - Backgroundcut.co. Semplice che più semplice non si può: carichi una foto e il programma in pochissimi secondi rimuove lo sfondo. Utilissimo per i ritratti e per quelle immagini che vuoi inserire poi all’interno di grafiche social.
Il libro - Professione social media manager di Veronica Gentili. Una vera e propria guida al mestiere, che spiega come iniziare e distinguersi dalla concorrenza, dà consigli sulla gestione di clienti e preventivi, oltre che sulla realizzazione di social media plan efficaci.
Guardare - A seconda di come lo si vive, il periodo delle vacanze di Natale può risultare rilassante ma anche essere pesantuccio… Ecco quindi una bella lista del Guardian con 52 comfort films da guardare e riguardare. Parto io con Il buono, il brutto, il cattivo.
🍷 L’angolo diVino
Un po’ di idee regalo per Natale: qui ho scritto di vini rossi da portare in tavola durante le feste, qui di liquori italiani tradizionali, mentre qui 3 suggerimenti originali per amanti dei cocktail.
Una news non alcolica, ma bella: a Milano è arrivato il primo delivery sociale e sostenibile.
🎤 La parola a chi ne sa - Archivio
Periodicamente la newsletter si trasforma dando spazio alle parole di chi si intende di comunicazione. Se te le sei perse o vuoi rileggerle, eccoti i link alle interviste pubblicate finora:
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